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02 agosto 2008

 
Domani 3 Agosto saremo con uno stand al concerto dei Rezophonic!
Ci vediamo a partire dalle 20 presso il Fossato del Castello a Barletta.
Raccoglieremo firme a favore dei rifugiati iracheni, per chiedere al nostro governo di sostenere sul serio il ritorno della pace in Iraq: con gli aiuti umanitari e non con le armi.

09 luglio 2008

 

Nuova riunione a Barletta

"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare. "
Bertold Brecht

Riunione del gruppo 180 martedì 15 luglio alle 21 in Via Paolo Ricci, 18 presso Dopolavoro ‘G. Di Vittorio’. Contro la discriminazione. Per i diritti umani.

16 maggio 2008

 

Olimpiadi e diritti umani


In occasione dell'avvicinarsi delle Olimpiadi di Pechino 2008, Amnesty International chiede alla Cina di migliorare i suoi standard sui diritti umani. Chiede l'abolizione della pena di morte, ogni anno le esecuzioni in Cina sono migliaia, il rispetto dei diritti dei detenuti, la garanzia di processi equi, il divieto di tortura, la fine della censura e la libertà per i difensori dei diritti umani.
Sabato 24 Maggio presso il Centro Commerciale Mongolfiera di Andria dalle 9.00 alle 21.00 raccoglieremo firme in favore di Chen Guangcheng, condannato a 4 anni di carcere per aver difeso chi vuole avere figli senza il permesso del governo; Shi Tao, condannato a 10 anni di carcere per aver inviato una mail; She Guozhu, condannato a 4 anni di carcere per aver denunciato gli sfratti forzati; Bu Dongwei, condannato ai lavori forzati e torturato perchè aveva in casa opuscoli religiosi.
Amnesty International: sponsor dei diritti umani in Cina.

12 aprile 2008

 

Lettera aperta ai candidati alle elezioni del 13 e 14 aprile

Gentili candidate, gentili candidati,
Amnesty International vi chiede di assumere un impegno più forte per la tutela e la promozione dei diritti umani, in vista delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile.
I ruoli istituzionali che intendete ricoprire richiedono infatti chiarezza e decisione nell’attuazione degli obblighi internazionali dell’Italia per il rispetto dei diritti fondamentali, all’interno dei confini nazionali e nella politica estera.
La richiesta che vi sottopone Amnesty International è quella di scegliere se costruire il rispetto dei diritti umani oppure le violazioni dei diritti umani. Una scelta molto concreta, che incide sulla vita delle singole persone in Italia e nel mondo e sul prestigio internazionale del nostro paese.
Il rispetto dei diritti umani si costruisce, per esempio, attraverso atti concreti contro la tortura: introducendo finalmente, con un ritardo di 20 anni, un reato specifico nel codice penale, ratificando il Protocollo opzionale alla Convenzione Onu contro la tortura e non compiendo più espulsioni individuali o collettive verso paesi che applicano la tortura.
Il rispetto dei diritti umani dovrebbe diventare parte integrante delle politiche cosiddette di sicurezza, prendendo posizione esplicita contro le rendition, collaborando con le inchieste nazionali e internazionali in corso e adeguando agli standard internazionali sui diritti umani il cosiddetto Pacchetto Pisanu e il Decreto Legislativo sui cittadini comunitari nelle parti che disciplinano le espulsioni.
Il rispetto dei diritti umani richiede passi urgenti anche in materia di asilo e di immigrazione, attraverso l’approvazione di una legge organica che metta a sistema e completi le norme sinora approvate sul diritto di asilo; l’introduzione di norme sull’immigrazione che considerino la detenzione a scopo di espulsione come l’ultima risorsa e non come l’unica risposta.
Il rispetto dei diritti umani dovrebbe essere preso concretamente in considerazione ogni qualvolta l’Italia autorizzi esportazioni di armi: non consentendole, soprattutto quando si tratta di armi leggere e di piccolo calibro, verso paesi in cui potrebbero essere utilizzate per violare i diritti umani e il diritto umanitario, né verso paesi in cui vi siano bambini soldato; sostenendo inoltre l’approvazione del Trattato internazionale sul commercio di armi.
Amnesty International seguirà con attenzione i lavori della XVI Legislatura, stimolando e monitorando il Governo e il Parlamento affinché costruiscano con efficacia e urgenza il rispetto dei diritti umani.
Rimango a Vostra disposizione per approfondire questi argomenti e, in attesa di un Vostro positivo riscontro, Vi invio i miei più cordiali saluti.
Gabriele Eminente,
Direttore della Sezione italiana

05 aprile 2008

 

Riunione ad Andria


Venerdì 11 Aprile alle ore 20 presso la sede di 'Camminare insieme' in Via Buozzi n. 4, Andria, riunione del Gruppo Italia 180 di Amnesty International. Sono invitati tutti coloro che non girano canale quando passano per tv le immagini dei monaci tibetani malmenati dalla polizia cinese o nepalese, tutti quelli che hanno vissuto con dolore le notizie della mattanza del G8 di Genova nel 2001, tutti coloro che vorrebbero che anche in Italia si approvasse finalmente una legge che introduce il reato di tortura, tutti quelli che vogliono un mondo più giusto e credono nel sogno di realizzarlo un giorno. Vi aspettiamo perchè possiate dare il vostro piccolo e grande contributo.

26 marzo 2008

 

Tibet

“Le autorità cinesi devono consentire lo svolgimento di un’indagine indipendente delle Nazioni Unite su quanto sta accadendo in Tibet, soprattutto alla luce della chiusura della regione e delle permanenti restrizioni alle attività degli osservatori sui diritti umani. La situazione in Tibet merita l’attenzione del Consiglio dei diritti umani, la cui sessione è attualmente in corso” – ha dichiarato Amnesty International.

L’organizzazione per i diritti umani chiede al governo cinese di esercitare moderazione di fronte alle proteste, fornire complete informazioni su tutte le persone arrestate a Lhasa e in altre zone del Tibet la scorsa settimana e rilasciare tutti coloro che sono in carcere per aver espresso in forma pacifica le proprie idee e aver esercitato il diritto alla libertà d’espressione, associazione e riunione.

Secondo Amnesty International, le autorità cinesi devono affrontare le ragioni che sono alla base delle rivendicazioni del popolo tibetano, frutto di politiche governative decennali: l’esclusione dai benefici dello sviluppo economico, le limitazioni alla pratica religiosa e l’attacco alla cultura e all’identità etnica.

Firma l'appello on-line a favore di 15 monaci tibetani arrestati il 10 marzo per aver preso parte a una manifestazione pacifica a Barkhor, Lhasa, la capitale della Regione autonoma tibetana. Non si hanno ulteriori informazioni sul luogo in cui sono detenuti né su eventuali accuse formulate nei loro confronti. Amnesty International teme rischino di subire torture e altri maltrattamenti.
In foto: Lobsang, di anni 15, uno degli arrestati (fonte: http://www.tchrd.org/press/2008/p001.html , tibetan center for human rights and democracy)

08 febbraio 2008

 

Donne

Domenica 10 Febbraio, a partire dalle 9.30, saremo al Centro Commerciale Mongolfiera di Andria per raccogliere firme per la nostra campagna 'Mai più violenza contro le donne!'.
Buona notizia degli ultimi giorni: l'entrata in vigore della Convenzione del Consiglio d'Europa contro la tratta di esseri umani.
Uno degli elementi maggiormente innovativi della Convenzione è che riconosce standard minimi di protezione alle vittime di tratta e favorisce in tal modo l'istituzione di percorsi che le riscattino da questa pratica evitando che siano trattate come criminali.
In attesa che tale importante strumento venga ratificato anche dall'Italia.

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